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Hugo von Hofmannsthal (1874-1929) č uno dei massimi protagonisti della fioritura culturale nella Vienna dei primi del Novecento. Si affermň in principio, ancora adolescente, come poeta lirico insolitamente precoce e raffinato. Fin dagli anni giovanili si volse tuttavia all'arte narrativa e soprattutto al teatro: dai primi drammi lirici alle riscritture della tragedia greca (Elettra), dai libretti per musica (Il cavaliere della rosa) alle commedie della maturitŕ (L'uomo difficile), fino al dramma barocco (La torre), la sua opera documenta un'insolita capacitŕ di riprendere e reinventare le forme della tradizione, immettendovi nuova vita. La straordinaria dimestichezza con l'ereditŕ culturale dei secoli passati fece di lui un critico di primo piano. La produzione saggistica costituisce parte essenziale della sua opera: č una sorta di "diario filosofico", come ebbe a scrivere Hermann Broch, che dalle prime esuberanti recensioni, composte durante gli anni di scuola, si dipana fino agli ultimi saggi, scritti nel mezzo degli spasmi che agitavano l'Europa tra le due guerre mondiali, dopo aver attraversato, nei primissimi anni del secolo, una stagione di stupefacente felicitŕ creativa. Qui, in una serie di «lettere e dialoghi immaginari» dove ingegno critico e forza poetica conoscono un meraviglioso connubio, sorsero alcuni testi capitali della moderna letteratura, come la celebre Lettera di Lord Chandos.