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Frutto di una trentennale ricerca sul campo sulle tradizioni musicali di Carpino, l'autore propone uno studio sistematico sul canto lirico-monostrofico denominato Sunečttë o Canzňnë - il modo locale di cantare a strofetta - sulle varie forme di tarantella - Vistesanë, Rurëjanë Mundanarë -, avvalendosi anche di registrazioni "storiche" effettuate, a partire dal 1954, da Alan Lomax, Diego Carpitella e Roberto Leydi. Si tratta per la maggior parte di canti d'amore e di sdegno, afferenti alla sfera del corteggiamento; non mancano tuttavia esempi di altri repertori, come canti narrativi, satirici, di questua, religiosi e brani strumentali. Le tarantelle, i "Sunčttë" e le ballate di Carpino costituiscono una base tradizionale a cui pochi esecutori hanno sapulo sottrarsi, a partire dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare che qui "scoprě" la famosa "Tarantella del Gargano". Premessa di Roberto De Simone. Presentazione di Roberto Leydi.