artigiano del cuore

Momenti irriverenti di resistenza al Covid si alternano al battesimo di un cardiochirurgo negli Stati Uniti. Paure e scetticismo per un virus di cui nessuno sa niente. Imprecazioni su virologi improvvisamente famosi che pontificano e litigano fra loro. Aziende che sfruttano il momento, politici in continue passerelle, amici impauriti e qualcuno non ce la fa. La pandemia non finisce mai con lockdown e attenuazioni, varianti e indicazioni confuse. L’economia va a rotoli e le altre malattie non vengono curate. Torna in mente come la professione sia diventata l’essenza della vita. Guardie infinite, lotte per apprendere manualità raffinate, giornate intere al tavolo operatorio, sensi di colpa per quello che non è stato fatto. Una crescita piena di ostacoli, tanta tensione in sala operatoria e personaggi essenziali quasi invisibili. Il sudore e le mani che vorrebbero tremare. Il primo intervento, i successi e le sconfitte, l’umiltà e la presunzione, gli amici e gli avversari, lo sconforto se le cose vanno male. Continui a imparare anche quando sei esperto e famoso. La storia non finisce. Soddisfazioni ma mai trionfi e ogni giorno un passo in più con la cardiochirurgia e con i virus.