Nem vált be? Semmi gond! Nálunk 30 napon belül visszaküldheti
Ajándékutalvánnyal nem nyúlhat mellé. A megajándékozott az ajándékutalványért bármit választhat kínálatunkból.
30 nap a termék visszaküldésére
Il presente studio analizza Les Faux-Monnayeurs di André Gide con l'ausilio di alcuni concetti fondamentali della semiotica cognitiva di Charles Sanders Peirce, del «modello ipotetico dell' opera aperta» di Umberto Eco, della teoria della «Leerstelle» di Wolfgang Iser e della categoria di «romanzo polifonico» di Michail Bachtin. Questi strumenti teorici consentono di inquadrare il romanzo di Gide nella «crisi del romanzo» francese ed europea, di comprendere il senso del peculiare rapporto fra piano narrativo e piano metanarrativo che caratterizza la struttura dell' opera, di cogliere il valore conoscitivo della poetica di Gide e la funzione di critica dei codici culturali chiusi che tale poetica inevitabilmente comporta. La realtŕ come «matičre plastique», come «nodo di possibilitŕ» (Eco), come «Oggetto Dinamico» (Peirce), e i modi in cui ci si confronta con essa attraverso la produzione e l'interpretazione di segni: questo conflitto dinamico, senza soluzione definitiva, costituisce il centro nodale di Les Faux-Monnayeurs, e determina ad un tempo tensione a conoscere e a trasformare la realtŕ, inquietudine dinanzi all'apertura che essa esibisce, critica inesorabile di ogni tentativo di semplificarla, cioč di falsificarla.